Ti capita mai di accorgerti di respirare? E' un movimento involontario, cadenzato, silenzioso. Basta rendersene conto per provare a stare un po' in apnea - non respirare equivale a non pensare? - per sentirsi pieni di immensa potenza mentre si comandano i polmoni.
Ti capita mai di accorgerti di sbattere le ciglia? E' un movimento impercettibile, rimane chiuso nel secondo in cui avviene. Lo facciamo migliaia di volte al giorno, eppure, non ce ne accorgiamo mai.
Ti capita mai di accorgerti di non ascoltare la gente? Con lo sguardo perso in qualche angolo della stanza, del tram, della stazione, con il sottofondo di un'amica che ha trovato in te un intrepido simulacro di fiducia, pensate alla lista della spesa, a quanto vi manca da vivere, alla TV.
Ti capita mai di accorgerti del ticchettìo dell'orologio?
Tic - tac. Tic - tac.
Nel minuto più profondo della notte, ti sorprendi ad ascoltare il tempo che passa e tu, ti senti costantemente in ritardo. Indietro. Indietro con gli impegni, con il lavoro. Con l'amore. Dormi. Domattina inizierà un nuovo giorno, sarai di nuovo, indietro.
Ti capita mai di accorgerti di vivere?
mi capita. qualche volta sì e qualche volta no. mi accorgo di vivere? non sempre. peccato però ;)
RispondiEliminaSi, mi capita di fare tutte queste cose. Per la precisione:
RispondiElimina1) sopratutto quando sto sul fondo della piscina e mi rannicchio per spiare la luce sopra.
2) sopratutto quando guardo un ragazzo che mi piace, me ne accorgo
3) si, mi estraneo da tutto quello che c'è intorno e non sento nessuno, ho un ottima concentrazione. In particolare se scrivo qualcosa.
4) Decisamente si. Il tempo può divenire ossessione vera e propria. Sia per il suo concetto in sè sia per il modo in cui si sceglie di viverlo o lo si subisce... In ogni caso penso sempre più spesso di essere in ritardo in particolare per l'amore. Al lavoro invece sono efficiente e mai in ritardo, semmai in anticipo...
spesso siamo così di corsa, rincorrendo il nulla, da non riuscire a fermarci un attimo a riflettere sulla vita e su noi stessi.
RispondiEliminaa volte mi chiedo che farebbero alcuni di noi se per un giorno il tempo si fermasse, saremo così presunuosi da affermare che comunque non ci basta!
in fondo se ci fermassimo ad ascoltare il nostro respiro, a pensare alle palpebre che si chiudono in continuazione, a cominciare ad ascoltare e non far finta di sentire e tanti piccoli particolari che ci permettono di scoprire quanto è bello il mondo, ci accorgeremo di vivere!
mi piace la tua riflessione, vedo in te una persona in grado di badare ai dettagli, che gode dei suoi piccoli momenti di piacere, qualunque essi siano. spero di non sbagliarmi...
davvero bellissima!
sabry
Mi capita spesso, soprattutto ultimamente, di trovarmi persa nel mio mondo, avendo come unico sottofondo il "rumore" dei miei pensieri...
RispondiEliminain quei momenti il mondo è fuori...esiste solo il mio immaginario, niente è in grado di distrarmi o di attirare la mia attenzione...il ritorno alla realtà mi porta a chiedermi dove fossi in quel momento...quale vita stessi vivendo...
in quei momenti mi accorgo di vivere, ma non solo...
una canzone, un libro, il mare, il sole...qualsiasi cosa che mi colpisca per la sua bellezza è in grado di farmi percepire che sto vivendo...
il ticchettio dell'orologio fa parte della mia vita intensamente...vivo in perenne ritardo sulla tabella di marcia...sicuramente per pigrizia e per il mio maledetto vizio di rimandare fino all'ultimo...credo di rendere meglio sotto pressione ma diventa estenuante a lungo termine...
specialmente la sera prima di dormire, quando l'unico rumore che possa distrarti rimane il tuo respiro, cresce l'ansia per il domani, per le scadenze...in mezzo a mille pensieri che si accavallano il tic tac dell'orologio diventa un personaggio scomodo perchè genera solo ansia...
il battito delle ciglia segna il ritmo alle mie insicurezze...e a fasi si palesa in maniera evidente anche se solo al livello di mia sensazione...
non credo venga notato da un eventuale interlocutore ma sicuramente io ne percepisco il movimento...
detto ciò complimenti a te Sario!
ogni descrizione al posto giusto per un'analisi tutt'altro che banale...