Le polpette dei tenori

Dice che è arrivata la televisione, dice. Dice che stanno tutti in piazza che alla sagra della polpetta ci sta la gara di chi se le mangia più velocemente, cento polpette, dice. Dice pure che ci stanno tutti quelli del coro della chiesa di Sant’Eustachio, ci stanno proprio tutti, tenori, contralti, soprani, a mangiare polpette. Si sono divisi in squadre, pure.
E dice che stanno vincendo i tenori, mò io dico, no, ma la cosa della voce c’entra qualcosa con le polpette? No, perché questa cosa qui, questa cosa, mi fa pensare tanto tantissimo, questa cosa delle polpette dei tenori. Quindi io che non canto che sono stonato, stonatissimo proprio, come me la cavo con le polpette? E se la gara era dei peperoni ripieni, chi vincevano? I contralti? E magari i soprano sono più bravi a mangiarsi le orecchiette con le cime di rape e la mollica sopra?
Mi sale il mal di testa forte fortissimo con questo troppo pensare.
E quindi, penso, se non canti alla messa della domenica in chiesa in cattedrale di Sant’Eustachio, niente, non te le puoi mangiare le polpette alla gara e non puoi stare alla televisione.
Quindi se io il sabato sera più notte che sera, faccio le ore piccolissime a scrivere i miei trentotto romanzi, così piccole che non ci vedo più e poi la mattina di domenica mi alzo verso le undici e un po’ e la messa è finita – come il film di Nanni Moretti, se io non mi alzo per andare a cantare, niente polpette e niente televisione. E non mi divento famoso famosissimo e non vado ai talk show di Carlo Conti. Quindi tutta la colpa sono le cose che scrivo la sera prima, più notte che sera.
Se non scrivevo, a quest’ora c’avevo la pancia piena.
Lo scrittore deve essere vuoto, a quanto pare.
Ma tu vedi un poco, vedi.
Dice che è arrivata la televisione, dice. Cioè non quella in piazza, proprio la televisione vera, hanno suonato al campanello, che l’ho ordinata ieri sull’internet che questa qui che avevo non funziona, il problema col decoder che ogni volta lo devo mettere sulla scala e tutto il resto. Poi ti spiego.

Ma mi sa che me ne vado in piazza, dice che la settimana prossima c'è la gara di chi ha più dubbi.
Mi ci iscrivo. Magari la vinco.
Boh.
Io non lo so.
(Mi sa che sto sulla buona strada.)

Emiliano Ponzi





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