Disamore (Indifferenza palese, o aperta avversione, sul piano dei rapporti affettivi)


Penso che tra di noi il problema siano stati i miei paragoni azzardati, la mia immaginazione abusata, le capriole fatte sulle mie stupidissime metafore, per questo non mi hai capito, tu che sei pragmatica e sempre stanca, io che cercavo di leggere i tuoi gesti e tu che cancellavi i miei dicendo che gesticolavo troppo; tutta la colpa è della mia volontà di romanzare tutto, il mio più grande errore è leggere pochi romanzi su carta e scorgerne troppi nella vita reale, di trovare rime dove non ci sono, di scrivere anche con le iniziali dei biscotti Mulino Bianco, non riesco a voltare pagina perché non trovo il bordo di questo maledetto foglio, dimmi dove sta, se lo trovi tu, spediscimelo; non mi è mai venuto in mente che non dovevamo essere come qualcos’altro, che non dovevo fantasticare su nulla, ma che potevamo essere semplicemente come eravamo, corpi difettati, crani vuoti, corpi che invecchiano, pellicine sotto le unghie, lussazioni temporanee; e invece mi sono perso nelle metafore e se siamo castelli che ce ne facciamo delle feritoie, e se siamo palazzi dove sarebbero i nostro sottoscala, e se siamo delle semplici frasi dov’è che andremo a finire, e adesso scusa se continuo a scrivere che ti avevo detto che ti scrivevo due frasi, in effetti te ne ho scritta solo una, una ma lunghissima.
E con questa sono due.

Sarebbe stato meglio se avessimo avuto una relazione online, adesso mi sarebbe bastato cancellare la cronologia.
Click.

(Se avessi letto più Bukowski o Fante probabilmente al posto di quel click avrei scritto Stronza, Fanculo o Merda. Ma ahimé, io finora ho letto solo il Salammbô.)


1 commento:

  1. se nei tuoi scritti avessi trovato "Stronza, Fanculo o Merda", non ti avrei mai letto. Lo stile bukowskiano ha già stancato da un po'. :)

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