Come dici le cose

A volte mi piace quando dici le cose, il modo in cui le dici, con tremore, faccio finta di non aver sentito così tu le ripeti ogni volta, daccapo, ma in realtà ti faccio ripetere tutto perché mi piace quando mi parli, non mi importa di cosa, puoi anche leggermi l'elenco telefonico; quando parli ti tremano le labbra che sembra che le parole ti scappino e mi piace quando mi faccio prendere dal coraggio e allora ti parlo di noi e tu mi dici:
Non tocchiamo questo tasto;
e allora penso a te che dentro hai tantissimi, tantissimi tasti e tu lo sai che sono un musicista fallito e mi piacerebbe scorrere le mani tra i tuoi pianoforti interiori e suonare una maledetta canzone che magari ti porterà da me.
Così la telefonata finisce sempre che ti dico che ti vorrei qui, che mi piacerebbe suonarti qualcosa e magari poi squilla il telefono ed è il call center e facciamo finta di essere bambini con le vocine stupide diciamo che siamo soli in casa e non possiamo valutare se ci interessano le extraurbane a metà prezzo, e magari poi ordiniamo una pizza, una sola, metà mia e l'altra tua, ma se ne vuoi uno spicchio in più posso ridurre la mia parte di un quarto, della metà, e anche di più, e poi andremmo a dormire e sempre con le vocine stupide diremmo le preghiere al buon Gesù pure se abbiamo smesso di credere a tutto quando siamo diventati grandi; vorrei dirti tutte queste cose che mi piacerebbe fare con te se fossi qui, ma tu hai già agganciato il telefono e alla fine non hai sentito niente.

Alessandro Gottardo

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