All’improvviso il mondo fece BUM! - 73


All’improvviso il mondo fece BUM.
Con tutta la voce che aveva, BUM.
Era stanco delle ciminiere,  degli scarichi nel mare, della pay tv.
Così decise di farla finita.
BUM.

La gente neanche se ne accorse.
Il mondo era bell’ e finito e tutti continuavano a fare ciò che avevano iniziato, senza interrompersi.
Le fabbriche erano sveglie e operative, soffiavano fumo nero dalle loro bocche.
Il deserto continuava a bruciare, sotto i passi veloci dei trafficanti di armi.
I soldati in guerra non smisero di sparare – alcuni proiettili volano ancora ora tra gli alberi.
- Dovremmo smetterla di quotare in borsa, il mondo ha fatto BUM!
- Ma no, dai che forse i cinesi non hanno sentito nulla, e così li freghiamo.
- Fregare che?

Il mondo finiva e nessuno se ne accorse.
Allora il mondo fece RIBUM. Ancora un po’ più forte.
Con tutta la voce che aveva, RIBUM.
Era stanco dello scioglimento dei ghiacciai, della caccia agli orsi polari, della violenza.
Così decise di farla finita.
RIBUM.

Stavolta qualcuno se ne accorse.

- Insomma, Mondo, non potevi finire un po’ più in là, noi stiamo girando un film!
- Se il mondo finisce dopo c’è il secondo tempo?

- Che palle. Proprio ieri avevo finito di pagare le rate della macchina.
- Ma dici che l’assicurazione ci pagherà?

- Cos’è stato questo RIBUM?
- Dicono che sia il mondo che finisce.
- Così?
- E come dovrebbe finire?
- Non lo so, immaginavo qualcosa di più scenografico.
- Come nei film?
- Forse sì, ma più reale.

- Facciamoci una foto così la impostiamo come foto nel nostro profilo comune. E sotto ci scriviamo: Noi alla fine del mondo.
- Come sei romantico!
CLICK.
- No, questa è venuta male.
- Ma che dici! Guarda come sono bella io.
- Sì ma non mi si vede la brillantina nei capelli. Rifacciamo.
CLICK.
- No dai qui sto male io.
- Rifacciamo.
CLICK.
CLICK.
CLICK.

- Ma in che senso, il mondo finisce?
- Significa che dopo non c’è più niente.
- Perché, cosa c’era prima?
- Noi.
- E dopo?
- Non-noi.
- Quindi non è il mondo che finisce, nonna. Siamo solo noi.
- Ti pare una cosa da poco?
- E cosa accadrà?
- Non lo so. Probabilmente niente.
- Spariremo come le candeline su una torta, al mio compleanno?
- Proprio così.

Al mondo vennero un po’ i lacrimoni. Pianse un po’ e dal naso – che è l’Eritrea! – sgocciolò un pianto grande. Si riversò nel mare che si riempì, come una pancia piena.

All’improvviso il mondo fece RIBUMBUM.
Con tutta la voce che gli rimaneva, RIBUMBUM.
Era stanco delle discariche,  delle pellicce, dei disboscamenti.
Così decise di farla finita.
RIBUMBUM.

Questa volta fu molto forte.
Tutto si mosse e niente ritornò al proprio posto.
Come con l’amore.

I proprietari delle fabbriche videro le loro ricchezze sparire. I ricchi della terra si ammutinarono.
- IL MONDO STA FINENDO! – gridavano. Ed erano così pieni di sé che non volevano sparire per colpa di qualcun altro.
Allora, accadde.
Assaltarono tutti i fast food.
Cominciarono a ordinare menù su menù, a mangiare dalla bocca, dal naso, dalle orecchie.
Qualcuno di più audace triturò tutti i panini che trovò, bevendoli come un grande frullato di carne.
Così, tutti insieme, tutta la gente che aveva paura che il mondo finisse, sparì in un colpo.
I Mac Donald poi scoppiarono in una nuvola di fumo.
Tutti i commessi diventarono piccoli pulcini col cappello.

Il mondo era finito.
Non aveva più voce per fare BUM,  RIBUM, RIBUMBUM.
Non c’è più nulla, solo una calma bianca.
Come quando leggi un libro e lo finisci, e giri una pagina vuota.
Così.

- Allora, nonna, noi non siamo finiti!
- A quanto pare no.
- Mi hai detto una bugia.
- Ma a fin di bene.
- Allora posso dirle anche io?
- No, le bugie a nonna non si dicono mai.
- Ma tu le hai dette!
- E va bene, le puoi dire, ma giusto qualcuna.
- Ti voglio bene!
- Questa era una bugia?

Il mondo alla fine, decise di non finire più.
In fondo tutto aveva fatto il suo corso: ciò che lo rendeva triste, non c’era più.

Forse, quando si ha voglia di sparire, di mettere fine a tutto, bisogna fermarsi un attimo, prendere un respiro, e lasciare che finisca solo... qualcosa. Quel qualcosa che ci fa male.
Tutto, no.
Sarebbe una brutta storia.

3 commenti:

  1. Mi piace. Escludendo l'ultima parte, si potrebbe: prendere, unire al mio "Buon Natale" e altre cose simili facendo una raccolta socialpoliticamente-impegnata! ^^

    Per l'ultima parte non mi pronuncio.

    Adamo De Tremblay

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  2. Ma quanto mi piace questo!
    E da quando tempo non venivo sul tuo blog... E' stato un bel rientro.
    (Posso osare però di "allargarmi" un po'?... Io l'avrei terminato a Così.)

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  3. * quanto. Ho una notte di sonno arretrato, pardon :)

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