Cresce nel giardino, dei fiori del male. - 50


Prenderemo il té quando verrai a trovarmi, io te l'ho promesso. Scarterò le bustine della tua esistenza e pennellerò l'acqua calda nelle tazze di un rozzo giallo intenso.
Concedimi di far parte della tua decadenza, quella che vedo scivolare dal tuo sguardo assente, mentre prendi la chitarra e fai "l'unica cosa che sai fare", così come dici sempre tu.
Musica.
Non c'è canzone senza l'inquietudine della tristezza, nella stanchezza che ti logora anche le ossa, e risuona di dolore l'addome, come un tamburo nella notte.
Nel lento frantumarsi dell'esistenza, come uno specchio poggiato su tronco invernale, beviamo il té al sapore amaro di ciò che porti nell'annichilimento dei tuoi pensieri.
Abbraccio l'unica cosa che mi dà calore: questo té riesce persino a riscaldarmi le ginocchia; scuotono le mie orecchie i graffi della gola, che ti fanno cantare come davanti a due mondi interi, e invece sei solo chiuso in camera tua.
Sei stanco, lo so, devo farti riposare. Anche ascoltando e basta, menti, vero?
Cerco le risposte alle mie domande: nelle pause in cui guardi ciò che ti circonda come se avesse d'un tratto perso tutti i colori.
Come se tutto sia avvezzo a portarsi un tumore dentro - a covarlo, quasi, come bachi di piccoli ragni schiusi.
Vorresti sparire, divorarti dal di dentro. 
Dove l'esistere e il non esistere non sono le uniche soluzioni possibili perché nessuna delle due sparge il sollievo sulla tua pelle.
Una bocca che fodera una pistola e l'intera vita in un gesto che sgualcisce l'aria tutt'intorno. Trema.
Mi hai promesso di venire a trovarmi, per il mio compleanno, e lo hai fatto.
E ora beviamo questo tè al sapore di te, che mi scivola nelle membra e sarà dolorosa quiete per la notte.

Ne conservo sempre una tazza per quando lo rivorrai. 

[Non c'è un finale figo, mi dispiace. Violento, forse. Finisce in maniera violenta come le labbra - la voce! - di un uomo che crepa le pareti di una stanza insieme a un dannato proiettile d'addio. Lo so che hai detto Perdonami un momento dopo la fine. ]

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