Pareti, parole e cuori dalla punta arrotondata - 97





sarebbe bello se le parole si potessero confezionare, voglio dire, io e te stiamo parlando allora mi dici quella cosa bellissima che mi dicevi sempre tu,

- sei bello

che me lo dicevi guardandomi ma guardandomi dentro, l’unico luogo dove posso essere così in realtà, allora io tiro fuori forbici e colla, e ritaglio le tue parole, estratte dalle tue labbra, stando attento ai bordi, e così me le metto in tasca, una alla volta, e poi vado a casa, le incornicio, le tue parole come carta da parati sulle pareti delle mie stanze, e ogni volta che le guardo dicono; oppure prendere le parole brutte che ci siamo detti

- addio

- non ti amo

- sei niente

e ritagliandole a caso formerei parole nuove

- a, dio - come quando facevamo amore, buttando via una d;

- ti amo - ogni volta che mi tenevi la mano, sempre, e il non lo uso dopo,

- non sei niente - che sei tutto,

e senza tutto, cosa sono io?


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