sarebbe bello se le parole si potessero confezionare, voglio dire, io e te stiamo parlando allora mi dici quella cosa bellissima che mi dicevi sempre tu,
- sei bello
che me lo dicevi guardandomi ma guardandomi dentro, l’unico luogo dove posso essere così in realtà, allora io tiro fuori forbici e colla, e ritaglio le tue parole, estratte dalle tue labbra, stando attento ai bordi, e così me le metto in tasca, una alla volta, e poi vado a casa, le incornicio, le tue parole come carta da parati sulle pareti delle mie stanze, e ogni volta che le guardo dicono; oppure prendere le parole brutte che ci siamo detti
- addio
- non ti amo
- sei niente
e ritagliandole a caso formerei parole nuove
- a, dio - come quando facevamo amore, buttando via una d;
- ti amo - ogni volta che mi tenevi la mano, sempre, e il non lo uso dopo,
- non sei niente - che sei tutto,
e senza tutto, cosa sono io?
*_*
RispondiElimina