Il gioco dell’amore con te
È come un rimpiattino
-
Chiamalo nascondino se non sei nato negli anni '80;
Tu che non ti fai trovare e mi schivi
Io che ti scovo infine e poi mi celo a mia
volta:
così all’infinito.
Abbiamo sbagliato il percorso
Il modo di intendere i giorni
-
Il loro passare in ore
e in grani più
piccoli, minuti:
Abbiamo perso tempo,
Avremmo dovuto capire che l’amore
Non è nascondersi
È incontrarsi sulla soglia
Oltrepassare l’ingresso
E mano a mano
muoversi come corpi celesti in un’eclissi
All’apparenza sfiorarsi da vicino.
E invece sappiamo di trovarci
A lunga distanza
E in mezzo lo spazio siderale
Ci tiene sospesi
il buio e il vuoto in mezzo a noi,
ci illudiamo da lontano delle nostre somiglianze,
delle parole notturne che ci scambiamo
per alleggerire il peso di quel niente
in cui viviamo imbevuti ogni giorno.
Non ci sentiamo ormai
perché non ti ho più ritrovata,
ti sei nascosta così bene stavolta
in un'altra eclissi;
Di te sai che mi resta una fotografia:
tu sul pontile che guardi con la testa all’indietro,
sembri scrutare il tempo sprecato
e le scuse ardite, le voci passate, le interruzioni e le mani
che abbiamo tenuto
in tasca
per tutto il tempo che è stato nostro
anziché, cordardi, addosso.
illustrazione di Alessandro Gottardo
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