Ieri sera c’è stata la seconda
presentazione del mio libro, nel mio paese. Non avevo molte aspettative: sono
una persona molto silenziosa, solitaria, perciò non mi aspettavo di ritrovarmi
davanti una sala piena di gente, che è stata molto attenta alle mie parole. L’evento
era fissato per le ore 19.30 e per quell’ora la sala era davvero vuota. Non c’era
quasi nessuno. Mi sono detto dentro di me che quella era già una conquista e
che non dovevo avere aspettative. Dopo circa 10 minuti invece la sala si è
completamente riempita, le sedie erano tutte occupate.
Penso di essere stato molto
tranquillo mentre parlavo, o almeno questa è la sensazione che ho avuto di me
stesso. Forse ho dimenticato alcune cose, forse in alcuni punti mi sono
bloccato, ma non è facile per me parlare in pubblico, non è facile passare dallo
scrivere nella propria stanza a parlare di libri in una conferenza piena di
persone che hanno molte aspettative su di te.
Parlare davanti a tutti di
letteratura mi è piaciuto tanto, tantissimo. Non ero agitato, ero nel mio luogo
naturale. Spesso chi scrive libri racconta di quanto sia stato difficile, delle
proprie notti insonni, del momento in cui si perdono le speranze, degli
amici\familiari che ti hanno spinto ad andare avanti.
Invece no, scrivere per me è una cosa
facilissima.
Ho avuto vicino molte persone che
mi hanno aiutato, questa è stata la cosa più commovente: l’amore che ci muove,
i gesti d’affetto, l’aiuto spontaneo è una cosa che mi fa sentire umano.
Se mi guardo indietro, posso affermare che tutto è iniziato da questo blog, dai miei post e dai commenti in privato e nella mail delle persone che, invisibili, mi leggono sempre.
Da stamattina il cellulare
continua a squillare e presto invierò il mio libro a tutte le persone che me lo
hanno chiesto. Mi fa sorridere pensare al fatto che viaggerà tra le mani di
molte persone per raggiungere i lettori lontani, ma che ieri erano tutti
accanto a me. Grazie a tutti.
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