La pericolosità fatale delle cose dolci

Andiamo in salotto, mi dici, ti porto in salotto, ma il divano dov’è, me l’hanno portato via nell’ultimo pignoramento del mutuo, volevo aprire una gelateria tutta mia ma senza il gusto cioccolato, il cioccolato non mi piace, solo la frutta doveva esserci, solo quella, ma poi più niente. Un fallimento.
Meglio così, hai detto. Non lo posso mangiare il gelato.
Perché?
Sono intollerante.
Allora mi tremano le mani a pensare che una cosa così dolce può ucciderti, vedi come la vita è strana, vedi com’è. Gente che muore per i coltelli, gli spigoli dei comodini, i semafori guasti, e poi ci sei tu.
Allora andiamo in cucina, mi dici, ti porto in cucina, ma la televisione dov’è, l’ho venduta, dovevo comprare dei sassi, dei sassi per fare cosa, mi dici, per costruire il muretto, cosa te ne fai del muretto, mi dici, ci difendo, da che?
Dall’invasione del gelato al cioccolato.
Ma che dici? Tu sei tutto matto.


E in quel momento sulla Terra nel nostro giardino arrivarono gli alieni al gelato al cioccolato e morirono tutti, ma grazie al mio sistema di autodifesa, a quel muro costruito con i miei sacrifici quotidiani, noi no. E siamo rimasti lì a combattere contro le bollette e i licenziamenti e i contratti a progetto e alla dolcezza dei ricordi delle cose passate.

Emiliano Ponzi

3 commenti:

  1. In tutta questa levità tanti piccoli, grandi spunti di riflessione. Bravo, come sempre... solo che dovresti scrivere più spesso :P

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    1. Nel senso che dovrei scrivere più spesso cioè con un carattere più grosso? Ci proverò. :D

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  2. Il gelato con il latte di riso non fa male, pensiamoci seriamente ^_^

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