Sì, sono sempre io,
eccomi qua. No, ho suonato, ma non mi ha aperto nessuno. E allora sì, ho forzato
la porta, sì, so che non si può fare, ma se non mi apre nessuno mi dite voi
come ci entravo qui dentro? Ah, è una porta scorrevole, ah, è così. Ah, l’ho
rotta, ah. Questa è una bella fregatura, per chi deve riparare, la porta, la
fregatura. Era bello quando c’erano le porte di legno, anzi no, era meglio
quando vivevamo nelle capanne ed entravamo dove volevamo, nelle case di tutti,
senza chiedere il permesso, quando
non c’erano porte, era bello così, ci sedevamo intorno al focolare di chi volevamo senza provare imbarazzo. Ed era normale ascoltare. Era bello
quando non c’erano confini tra di noi e potevamo andare dove ci pareva, senza
chiedere.
Sì, va bene, la porta ve
la pago, appena vendo un po’ di po’ di copie, a Cinisello Balsamo l’edicolante
ne ha vendute centotré. Dice che non funzionano le porte, a Cinisello Balsamo.
Dice che usano i libri a poco prezzo per fermarle. Non sia mai che pensate che
rompo le porte per vendere libri, eh. Non sono mica un mascalzone.
Ma mica c’è un po’ di
torta?
No, non porta, ho detto
torta, mannaggia la terra, mannaggia.
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